descrizione
Le origini
La Melannurca Campana è un prodotto a Indicazione Geografica Protetta tipico della Campania e manifesta caratteristiche uniche nel panorama delle mele presenti sul mercato italiano. Alla sua coltivazione sono legati elementi della civiltà contadina campana con tradizioni e spaccati della vita quotidiana che risalgono all'età romana.
Luogo di origine di questa peculiare mela sarebbe l’agro puteolano, come si desume dal “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio; proprio per la provenienza da Pozzuoli, sede degli Inferi, Plinio la chiama “Mala Orcula” in quanto prodotta intorno all’Orco (gli Inferi). Da qui il nome orcola che diventerà anorcola e annorcola fino a giungere al 1876 quando il nome “Annurca” compare ufficialmente nel Manuale di Arboricoltura.
Il processo produttivo
La Melannurca si distingue dalla generalità delle altre mele per il particolarissimo trattamento post-raccolta che la caratterizza, definito “arrossamento”: le mele, colte ancora acerbe, vengono poste a maturare per circa 15 giorni su dei letti di paglia, i cosiddetti melai; per garantirne una colorazione uniforme, le mele vengono girate a mano almeno due o tre volte esponendo al sole le zone più verdi del frutto e favorendone il tipico colore rosso brillante.
In questo processo di colorazione con l’esposizione al sole, il frutto acquisisce gusto ed aromi tipici che lo rendono pregiato ed unico.
Definita la “Regina delle Mele” soprattutto per la spiccata qualità, la Melannurca è famosa per la polpa croccante e compatta, gradevolmente acidula e profumata.
Area di produzione
E' coltivata in tutte le province campane, ma le aree tradizionalmente vocate ove si concentra la maggior parte della produzione sono: nel napoletano la Giuglianese-Flegrea, nel casertano la Maddalonese, l'Aversana e l’Alto Casertano, nel beneventano la Valle Caudina-Telesina e il Taburno, nel salernitano l’Irno e i Picentini.
Aspetti nutrizionali e proprietà
Lo speciale processo produttivo rende questa mela unica: dovendo completare la sua maturazione non sulla pianta (come tutte le altre mele) ma adagiata sulla paglia esposta al sole, resistendo agli attacchi di parassiti e funghi, la Melannurca sviluppa maggiori quantità di molecole di difesa; ha infatti un contenuto di un gruppo di polifenoli dai riconosciuti effetti salutistici, le procianidine, in misura molto elevata e significativamente superiore a tutte le altre cultivar di mele.
Le sue caratteristiche organolettiche (sapore, profumo, aroma) e nutritive (valore dietetico della fibra, degli zuccheri e degli acidi organici), non trovano uguale riscontro in altre varietà di mele, anche dopo la conservazione.
E' un vero concentrato di vitamine (B1, B2, PP e C) e contiene anche potassio, fosforo, ferro, manganese, zolfo, cobalto.
Una recente ricerca sulla Melannurca del Dipartimento di Farmacia dell'Università di Napoli Federico II e dimostra che il consumo quotidiano di due mele annurche per 8 settimane ha determinato, sul campione di 250 persone sane con lieve ipercolesterolemia, una significativa riduzione media dei livelli di colesterolo totale TC (-8,3%) e del colesterolo LDL (-14,6%), ma soprattutto un incremento del cosiddetto “colesterolo buono” HDL del +15,2%.
I risultati dello studio dimostrano che la Melannurca, oltre al valore nutrizionale, possiede anche proprietà salutistiche tali da farne un alimento funzionale, in grado di contribuire ad un’ottimale capacità di prevenzione del rischio cardiovascolare.